Nell’estate del 2019 Marco&Paola decidono di volerne sapere di più di ombrelli e ombrelloni, di quest'oggetto che li appassiona e che ossessiona ormai i loro pensieri, così visitano il Museo dell’Ombrello e del Parasole a Grignano, un paese vicino al Lago Maggiore in Piemonte. Innanzitutto scoprono che l’ombrello nasce come parasole e la sua storia si perde nella notte dei tempi trovando le sue prime testimonianze circa 5.000 anni fa in Cina, in India e in Egitto. In queste civiltà antiche l’ombrello ha incarnato simboli di protezione, di scudo, di potere come se l’ombra di questo magico oggetto potesse creare uno “spazio sacro” sotto il quale furono protetti i più grandi imperatori, re e papi. Fu infatti vessillo imperiale in Cina; simbolo di fertilità e della sfera celesta nell’antico Egitto, il chatra ancora oggi è un simbolo di buon auspicio nell'Induismo nel Buddhismo e nel Giainismo (in India nella regione del Gujarat addirittura c'è ancora la Festa dell'Ombrello, una locale festa del fidanzamento dove i ragazzi si pavoneggiano davanti alle promesse spose) e l'Ombrello reale a nove balze è ancora parte delle insegne reali della Thailandia. Non possiamo dimenticare la fama e l’importanza degli ombrellini parasole giapponesi, i Wagasa, che dapprima serviranno per proteggere solo militari e Samurai e poi si diffonderanno a tal punto da entrare di diritto nei costumi tradizionali e diventare uno dei simboli nazionali del Giappone. Giungendo in Europa troviamo l’ombrello con le medesime valenze e funzionalità sacre nell’antica Grecia soprattutto nei culti di Dioniso, Atena e Persefone, e poi tenuto in mano anche dalle schiave per proteggere le loro padrone dal sole. Simili funzioni le leggiamo anche in testimonianze del III° sec. a.C. da Ovidio per i Romani, dove divenne anche un oggetto di seduzione femminile, e addirittura Nerone coniò un ombrello portafortuna sul retro delle sue monete. Successivamente avremo l’ombrello protettivo e simbolico nel culto cattolico e infatti fino al Medioevo questo oggetto rimase di solo appannaggio del clero, vera insegna pontificia. Con il Rinascimento e il Seicento/Settecento ecco la prima svolta poiché l’oggetto arriva alla Corte del Re di Versailles e con Caterina de’ Medici in Francia e in Italia verrà utilizzato anche dai nobili aristocratici. Solo però con la fine del Settecento e inizio dell’Ottocento l’ombrello, probabilmente in Inghilterra, acquisterà la nuova modalità di utilizzo di parapioggia e diventerà un oggetto più popolare. Da questo momento in poi famiglie di ombrellai e ombrellifici miglioreranno e abbelliranno questo oggetto che diventerà un vero raffinato accessorio di moda. Fino agli inizi del Novecento nessuna signora elegante sarebbe uscita senza parasole, per riparare la bianca carnagione e distinguersi dai villani, contadini e lavoratori dei campi, ma successivamente con la moda dell’abbronzatura il parasole perse completamente questo suo utilizzo e ipotizziamo che nascano qui gli ombrelloni come li conosciamo oggi: per il mare, la spiaggia, i giardini, le case, gli alberghi. Insomma Marco&Paola hanno attraversato tutti i millenni per arrivare fino a qui ed accorgersi di come ancora oggi desideriamo ripararci sotto questo cerchio magico di ombra e protezione, di riservatezza e mistero, come una piccola cupola, un piccolo tetto sotto cui sentirci protetti e rilassati. Ed ora grazie ad OMBRA DESIGN si rendono conto di aver modernizzato ancor più il modo di creare l'ombra e averla portata dal passato al presente, e anche nel futuro.





