Il primo brevetto della storia risale all'antica Grecia e più precisamente nella città di Sibari, dove le nuove invenzioni erano incoraggiate garantendo un anno dei profitti dovuti ad esse al loro scopritore[2]; il brevetto nasce quindi come soluzione arcaica di un problema tecnico (produrre invenzioni) suscettibile di "applicazione industriale". In Italia il primo brevetto risale al 1421 quando l'architetto fiorentino Filippo Brunelleschi ricevette il brevetto per 3 anni per l'invenzione di una chiatta chiamata Badalone[3] con mezzi di sollevamento, che trasportava marmo lungo il fiume Arno per la costruzione del Duomo di Firenze[4] e nel 1449, in Inghilterra, il re Enrico VI d'Inghilterra concesse il primo brevetto inglese, con una licenza di 20 anni, a Giovanni di Utynam per la realizzazione di vetri colorati[5]. La prima legislazione europea sul brevetto è contenuta in una parte del Senato veneziano del 19 marzo 1474 (Archivio di Stato di Venezia, Senato terra, registro 7, carta 32). Dopo l'Italia anche in Inghilterra, a seguito dello Statuto dei Monopoli del 1623-1624[6] sotto il regno di Giacomo I d'Inghilterra, i brevetti venivano concessi per i "progetti di nuova invenzione", attraverso "patents", “lettere aperte” in italiano, dal latino "litterae patentes". Le lettere aperte venivano concesse dal re, per un periodo di quattordici anni, e davano l'esclusività a chi le riceveva di importazione e distribuzione di un determinato prodotto. Durante il regno della regina Anna di Gran Bretagna (1702-1714), una legge obbligava chiunque pretendesse l'esclusiva su un prodotto ad allegare insieme alla richiesta una descrizione scritta dell'invenzione.[7][8] Si inizia a parlare di brevetti non solo come prodotti ma anche come processi di produzione nel 1641 in Nord America, quando a Samuel Winslow fu concesso il primo brevetto dal Massachusetts General Tribunal per una nuova tecnica per l'estrazione del sale.[9] Mentre in Francia i brevetti venivano concessi dalla monarchia e da altre istituzioni come la "Maison du Roi"[10] fino alla Rivoluzione francese, periodo in cui venne creato il moderno sistema dei brevetti francese.[11] Negli Stati Uniti, durante il cosiddetto periodo coloniale, diversi Stati adottarono i propri sistemi di brevetti. Successivamente nel 1790 il Congresso approvò una legge sui brevetti, e il primo brevetto statunitense fu rilasciato ai sensi della presente legge il 31 luglio 1790 a Samuel Hopkins di Vermont per una tecnica di produzione di cloruro di potassio. Nel 1852 fu istituito in Inghilterra il primo ufficio brevetti. Il 20 marzo 1883 a Parigi fu firmata la Convenzione di Unione di Parigi per la protezione della proprietà industriale che stabiliva i paesi che proteggevano la proprietà intellettuale e la proprietà industriale.[12] Nel 1994, alla fine dell'incontro avvenuto a Marrakech, venne ufficializzato dal GATT il “The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights” (Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale), spesso noto come TRIPS Agreement. Il Trips è un trattato internazionale promosso dall'Organizzazione mondiale del commercio, meglio conosciuta come OMC, al fine di fissare lo standard per la tutela della proprietà intellettuale. Il trattato stabilisce i requisiti che le leggi dei paesi aderenti devono rispettare per tutelare la proprietà intellettuale, nell'ambito del copyright, delle indicazioni geografiche protette (IGP), dell'industrial design, dei brevetti, dei marchi di fabbrica registrati e di numerosi altri ambiti. OMBRA DESIGN ha finalmente concluso positivamente la partecipazione al Bando Brevetti+, ottenendo un incentivo per la valorizzazione economica del nostro brevetto. Promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia, il Bando era finalizzato alla valorizzazione economica di un brevetto in termini di redditività, produttività e sviluppo di mercato. Da qui ora possiamo ripartire cercando di sviluppare ancor più il nostro progetto, grazie anche ad alcune aziende di settore che hanno trovato interessante investire su di noi. L’invenzione sta diventando realtà!

